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Effetto della salinità sulla composizione della sostanza organica presso le foci dei fiumi Stella e Cormor

10.24

Il lavoro si inserisce nel contesto della moria dei canneti, un fenomeno studiato da molti anni ma le cui cause non sono ancora state del tutto chiarite. Tra le varie ipotesi, la salinità. Il maggiore stress salino sulle piante di Phragmites australis comporta un minor accumulo di sostanza organica al suolo e una più lenta mineralizzazione. Anche la composizione della sostanza organica stessa può variare, inducendo cambiamenti nel turnover del C e nell'attività microbica. L'attività proposta prevede analisi in laboratorio su campioni di suolo colonizzati da Phragmites australis e raccolti presso le foci dello Stella e del Cormor lungo gradienti di salinità. L'obiettivo è quello di caratterizzare quantità e qualità della sostanza organica e verificare la correlazione di questi con lo stato di salute dei popolamenti vegetali per meglio comprendere l'effetto diretto e indiretto dello stress salino. 

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Effetto dei cambiamenti climatici sui processi di mineralizzazione della sostanza organica in torbiere basse alcaline

10.24

Il lavoro prevede prelievi in campo e attività di laboratorio volti ad imporre il possibile stress idrico a cui una torbiera può essere soggetta in un contesto di futuri eventi siccitosi, più frequenti o più prolungati rispetto agli odierni. L'ipotesi è che la maggior aerazione dovuta all'assenza di acqua porti ad una veloce mineralizzazione della sostanza organica, con una consistente perdita di questi ambienti nel prossimo futuro. Inoltre, ci si aspetta un'acidificazione delle torbe, con possibili ripercussioni sulle comunità vegetali. Il lavoro mira quindi a quantificare questi cambiamenti, sia per quanto riguarda la proprietà chimiche che quelle biologiche, di torbe e suoli umidi antistanti la torbiera vera e propria. 

Meccanismi di miglioramento della disponibilità del ferro mediati dalla sostanza organica umificata

04.24

Il progetto di tesi mira a chiarire il ruolo della sostanza organica, in particolare degli acidi umici, nel regolare la disponibilità del ferro in suoli poveri, come quelli calcarei in cui il ferro è spesso limitante. L'idea si basa sull'elevata capacità di riduzione delle sostanze umiche che possono rendere il ferro più mobile e quindi più biodisponibile. 

Mobilità del mercurio e assorbimento in piante coltivate: sicurezza alimentare e rischi ambientali

03.24

Il mercurio è presente in alcune zone della regione FVG a livelli superiori rispetto a quelli di fondo nazionali per sversamenti antropici e non. Sebbene la forma chimica principale del cinabro sia poco mobile, poco si sa sulla capacità di accumulo di questo metallo in piante coltivate, in particolare nelle porzioni edibili. La tesi quindi mira ad ottenere dei dati preliminari di concentrationi nelle specie coltivate lungo le sponde dell'Isonzo. 

Insetti xilofagi e alterazioni della capacità del suolo di stoccare carbonio

03.24

Insetti xilofagi (es. bostrico), rielaborano il legno delle piante arboree attaccate arricchendolo di enzimi e batteri e provocandone una prima digestione. Questo materiale, cadendo al suolo, può attivare la comunità microbica e comportare maggiori perdite di carbonio sottoforma di CO2. La proposta di tesi mira a valutare e quantificare queste perdite.